New York, novembre 2012

Prima di partire per New York, abbiamo richiesto un’autorizzazione anticipata a visitare gli Stati Uniti nell’ambito del Programma “Viaggio senza Visto”. A partire dal 2009, infatti, è obbligatorio ottenere un’autorizzazione ESTA (Electronic System for Travel Authorization) prima di salire a bordo del mezzo di trasporto in rotta verso gli Stati Uniti.

Giorno 1: mercoledì 21 novembre 2012

  • h 7:00 Ritrovo all’Aeroporto di Milano Malpensa, Terminal 1, banco American Airlines
  • h 10:00 Volo AA 199 MILANO MPX – NEW YORK JFK 767
  • h 13:15 Arrivo a New York, incontro con la guida Ms Kayja Boso e trasferimento in pullman presso Westin Grand Central Hotel (212 E. 42nd Street)

13:15 è l’ora locale: in realtà ci sono 6 ore di fuso per cui – dopo 9 ore e un quarto di volo – il nostro corpo percepisce h 19:15 e tanta stanchezza. Ma, per abituarci immediatamente ai nuovi ritmi, ci facciamo forza e, dopo esserci sistemati nel lussuoso hotel accanto a palazzo Chrysler, facciamo un primo tuffo nell’atmosfera di Manhattan. Dopo una veloce cena “tipica” per scoprire se i Mc Donald americani sono diversi da quelli esportati, prendiamo i biglietti a Broadway per andare a vedere “Mamma mia!” al Winter Garden Theatre. 

Giorno 2: giovedì 22 novembre 2012

Come sempre, scegliamo di visitare un posto nel momento in cui esso può offrire di più: è il giorno del ringraziamento e New York è radunata nella parata che parte alle 9 da Manhattan sulla 77th Street e da Central Park West e termina di fronte a Macy’s in Herald Square sulla 34th Street e Broadway intorno a mezzogiorno. Per evitare il delirio, scegliamo di visitare l’Empire State Building e ammirarla dall’alto.

L’Empire State Building è un grattacielo situato nel quartiere Midtown del distretto di Manhattan, all’angolo tra la Fifth Avenue e la West 34th Street. Con i suoi 381 m di altezza, è stato il grattacielo più alto del mondo fra il 1931 e il 1973, quando furono inaugurate le Torri Gemelle del World Trade Center. In seguito al crollo di queste ultime negli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, è tornato a essere l’edificio più alto della città fino al 30 aprile 2012, giorno in cui il cantiere della Freedom Tower l’ha superato di 8 m. È stato proposto come una delle Sette meraviglie del mondo moderno.

Ci spostiamo poi verso la parte bassa dell’isola, nel distretto finanziario un tempo occupato dal complesso del World Trade Centre e che ora ospita il Ground Zero. Anch’esso viene visitato da un numero elevato di turisti, anche se si tratta di un’esperienza molto più triste.

Ground Zero” è il termine con il quale, dagli esperimenti sull’atomica del Progetto Manhattan e il successivo bombardamento nucleare del Giappone nel 1945, si designa il luogo sulla superficie terrestre-marina perpendicolare all’epicentro di una esplosione atomica; in seguito il termine venne anche utilizzato, impropriamente, per identificare il punto focale del luogo dove avviene una massiccia deflagrazione, l’epicentro di un terremoto o di un altro disastro. Il termine è divenuto per antonomasia l’area nella parte meridionale di Manhattan sulla quale, prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, sorgevano le Torri Gemelle, appartenenti al complesso del World Trade Center.

Giorno 3: venerdì 23 novembre 2012

Negli Stati Uniti, il giorno successivo al Thanksgiving Day è detto Black Friday e segna l’inizio della stagione dello shopping natalizio. Le grandi catene commerciali sono solite offrire in questa occasione notevoli promozioni al fine di incrementare le proprie vendite.

 …Peccato che non possiamo approfittarne, dal momento che rimango chiusa in hotel con una bella influenza intestinale. Una delle hostess, che ha trascorso il viaggio d’andata chiusa in bagno a vomitare, ha contagiato decine di passeggeri.

Solo alla sera riesco a farmi un po’ di forza per uscire a prendere un po’ di aria fresca tra le squadrate strade newyorkesi già addobbate per il Natale. Facciamo tappa all’Hard Rock per arricchire la nostra collezione di T-shirt, in Times Square, a due passi dall’hotel.

Times Square è uno dei maggiori incroci del distretto newyorkese di Manhattan, all’intersezione tra Broadway e la Seventh Avenue. Ha raggiunto lo status di icona paesaggistica ed è divenuta un simbolo della sua città. Times Square è nota soprattutto per i grandi e numerosi cartelloni pubblicitari animati e digitali.

Giorno 4: sabato 24 novembre 2012

Marcia forzata per recuperare il tempo perso! 10 tappe in una giornata:

  1. Torniamo nella parte bassa di Manhattan per attraversare il ponte di Brooklyn. La traversata a piedi richiede circa 20 minuti ma ripaga, una volta dall’altro lato, con un punto di vista eccezionale per ammirare lo skyline della Grande Mela.

Il ponte di Brooklyn, completato nel 1883 su progetto dell’ingegnere tedesco John Augustus Roebling, è il primo ponte costruito in acciaio e ha rappresentato per lungo tempo il ponte sospeso più grande al mondo. Attraversando il fiume East River, collega tra di loro l’isola di Manhattan e il quartiere di Brooklyn (due quartieri di New York, un tempo due cittadine distinte dello Stato di New York).

2. Non distante dal ponte di Brooklyn è Wall Street, importante arteria viaria di New York.

Wall Street ospita la prima sede permanente della Borsa di New York (la New York Stock Exchange o NYSE). Rappresenta il centro del distretto finanziario di New York, tanto che con il termine Wall Street si indica, per antonomasia, l’intero complesso dell’industria finanziaria statunitense. Wall Street prende il suo nome dalle mura della città ormai da tempo smantellate.

3. E’ passato solo da qualche settimana l’uragano Sandy e la zona meridionale di Manhattan è ancora in ricostruzione. Non ci è possibile visitare Ellis Island né salire sulla Statua della Libertà; troviamo tuttavia il modo di vederla da molto vicino prendendo lo Staten Island Ferry.

Lo Staten Island Ferry è il traghetto per Staten Island, da e verso la città di New York. Parte da Lower Manhattan nel molo South Ferry, nella punta più meridionale di Manhattan nei pressi di Battery Park. Sull’isola di Staten Island, il ferry approda al St. George Ferry Terminal su Richmond Terrace. Il viaggio, lungo circa 8.4 km, dura 25 minuti. Attualmente il traghetto per Staten Island è gratuito, anche se i passeggeri devono sbarcare ad ogni terminale e rientrare attraverso l’edificio del terminale per un viaggio andata/ritorno.

4. Purtoppo anche South Street Seaport è una delle zone maggiormente devastata dall’uragano.

South Street Seaport è una di quelle aree di New York che conservano un segno del passato mercantile della città. Situata all’incrocio fra Fulton Street e l’East River, nel XIX secolo era una zona di magazzini portuali, oggi riconvertiti per ospitare un centro commerciale molto chic. Zona tipicamente molto frequentata da turisti per i suoi negozi e ristoranti, è rimasta in seguito al passaggio di Sandy pressoché desolata.

5. Risalendo Manhattan, passiamo davanti al Municipio: New York City Hall.

New York City Hall è posto al centro del City Hall Park, nella zona di Lower Manhattan tra Broadway, Park Row e Chambers Street. Il palazzo è il più vecchio municipio degli Stati Uniti che ancora è adibito alla sua funzione originaria. Costruito tra il 1803 e il 1812, è incluso nella lista dei National Historic Landmark. Dal punto di vista architettonico la City Hall è una combinazione di stile Rinascimentale Francese (all’esterno) e Americano (all’interno). Il palazzo è composto da un padiglione centrale e due ali. L’originale facciata in marmo del Massachusetts è stata completamente rifatta nel 1954.

6. Poco più a nord, ci soffermiamo ad ammirare il tribunale di New York.

Sede della Corte Suprema dello Stato di New York, il tribunale fu costruito nel 1912 su progetto dell’architetto Guy Lowell. L’edificio, di forma esagonale, è caratterizzato da un grande timpano, sorretto da colonne corinzie, all’interno del quale sono riportate in bassorilievo 14 figure classiche. Il tutto è sormontato da tre statue, realizzate da Frederick Warren Allen, raffiguranti la Legge, la Verità e l’Uguaglianza.

7. Al centro di Downtown Manhattan vi è Chinatown, quartiere di New York abitato da immigrati cinesi.  

Chinatown è uno dei pochi quartieri di New York con stradine strette e irregolari in cui ci si può perdere, come nelle città europee. Aggirandosi per questo labirinto (spesso maleodorante) si incontrano ristoranti grandi come monolocali, negozi di chincaglieria e mercati del pesce all’aperto (origine degli odori). I suoi palazzi ospitano famiglie più che uffici, e questo è uno dei motivi dell’altissima densità di gente per le strade.

8. Chinatown confina a nord con Little Italy, cui sta sottraendo sempre più spazio. 

Little Italy è il più famoso dei sobborghi con popolazione italiana negli Stati Uniti. Dalla metà del XX secolo, gli italoamericani hanno iniziato a trasferirsi in altri sobborghi cittadini più periferici e da allora l’estensione di Little Italy è andata riducendosi. Ogni anno, nel mese di settembre ha luogo la festa di San Gennaro, santo patrono di Napoli, che consiste in festa popolare della durata di circa due settimane con la processione lungo Mulberry Street.

9. Abbandoniamo Lower Manhattan per raggiungere la 42nd St. appena in tempo per la crociera sul fiume Hudson delle 6 p.m. Optiamo per il giro a semicerchio di 2 ore, per ammirare la grandiosità di New York tra i simboli della città.

Dalla nave si gode di viste magnifiche dello skyline ed è possibile vedere la Statua della Libertà molto da vicino, con illuminazione notturna.

10. Camminando sempre lungo la 42nd St. verso est (direzione hotel) ci imbattiamo nel Madame Tussauds dove ci offrono biglietti scontatissimi. Vuoi non visitarlo?

Madame Tussauds è uno dei più famosi musei delle cere al mondo, presente in diverse città oltre a New York. È di proprietà dell’azienda inglese Merlin Entertainments, la stessa che possiede anche Gardaland e Legoland. Marie Tussaud era una donna di origini alsaziane. Aveva imparato l’arte di modellare la cera fin da piccola, creando i primi capolavori. Nel 1802 lascia Parigi per l’Inghilterra, portando con sé le sue opere, e da questa collezione nasce l’attuale museo delle cere di Londra.

In questa giornata molto intensa, abbiamo fatto forse l’unico vero pranzo in stile newyorkese. Non che la cucina americana sia qualcosa di unico e imperdibile, ma la loro carne è molto buona; per questo, dopo giorni di yogurt e cracker, ci siamo concessi una buona grigliata (rigorosamente senza tutte le salsine che lì abbondano, per evitare ulteriori nausee) in un ristorante che ci era stato consigliato prima di partire: il Blue Smoke.

Giorno 5: domenica 25 novembre 2012

Domenica mattina: il giorno giusto per cercare di assistere a una messa gospel. Ci avviamo dunque verso Harlem, un po’ scoraggiati dal fatto che le guide indicano lunghe ore d’attesa e a volte necessità di prenotazione per accedere alle chiese più importanti. Incontriamo un viandante che, per 5$, ci porta in uno scantinato dove chiede il permesso di poterci ospitare. Si tratta di una piccola chiesa con qualche decina di neri che sta celebrando; ci accolgono in prima fila e abbiamo modo di ascoltare gran parte del loro lungo e sonorosissimo rito cadenzato da “Amen” che suonano come “Hey man”.

Harlem è un quartiere  conosciuto per essere un grande centro culturale e commerciale degli Afro-americani. Gli abitanti neri arrivarono ad Harlem all’inizio del XX secolo ed entro il 1919 erano già quadruplicati.

Camminando da Harlem verso Sud, entriamo a passeggiare in Central Park, il più grande parco di Manhattan.

Central Park si trova nella Uptown, al centro tra i due quartieri residenziali, l’Upper West Side e l’Upper East Side, i quali prendono il nome dalla loro posizione rispetto al parco. Anche le strade che lo circondano prendono il suo nome: Central Park West, Central Park North, Central Park East e Central Park South. Central Park è un’oasi per gli abitanti di Manhattan che abitano nei grattacieli circostanti, ed è uno dei parchi cittadini più conosciuti del mondo, grazie anche alle sue comparse in numerosi film e telefilm. È chiamato il polmone verde di New York. Il parco, aperto nel 1856, fu progettato da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux. Anche se il parco sembra naturale, è in gran parte opera dell’uomo. 

Central Park è costeggiato, a est, dalla famosa 5th Avenue. Passeggiando verso sud, all’altezza della 89th St. usciamo proprio perché all’incrocio tra queste due strade si trova il Guggenheim Museum, dove abbiamo potuto ammirare la mostra “Picasso Black and White”.

l Solomon R. Guggenheim Museum è un museo di arte moderna e arte contemporanea, fondato nel 1937. La sua sede attuale è un’opera di Frank Lloyd Wright del 1943. Dalla strada, l’edificio assomiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più caratteristici grattacieli di Manhattan che lo circondano. All’interno, la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell’edificio. I dipinti sono esposti lungo i muri della spirale e in alcune stanze che si trovano lungo il percorso.

Proseguiamo la nostra passeggiata lungo la 5th Avenue verso sud; essendo tardo pomeriggio di domenica, i negozi sono chiusi per cui possiamo solo ammirarne il lusso senza fare shopping… un bel risparmio. Gli edifici più importanti che vediamo:

Apple (59th St.) – C’è il cubo di vetro della Apple che serve da entrata per il relativo Apple Store completamente sotterraneo.

Tiffany (56th St.) – La nota azienda di gioielli è nata proprio a New York nel 1837.

Trump Tower (56th St.) –  Grattacielo di 58 piani a utilizzo promiscuo, in cui vi sono sia uffici sia appartamenti residenziali; la torre fu costruita da Donald Trump.

Rockefeller Center (44th St.) – Gruppo di 19 edifici commerciali costruito dalla famiglia di banchieri statunitensi Rockefeller, uno dei più grandi complessi privati al mondo. 

Giorno 6: lunedì 26 novembre 2012

  • h 11:00 Check-out camere
  • h 14:00 Incontro nella hall e partenza in pullman verso l’aeroporto
  • h 17:55 Volo AA 198 NEW YORK JFK – MILANO MPX 767

Prima dell’incontro delle 14:00 abbiamo mezza mattinata per effettuare l’ultimo shopping. In particolare, Leo tiene ad andare nel famoso B&H, il negozio di attrezzature audiovisive e fotografiche più grande degli Stati Uniti. Il proprietario Herman Schreiber, come la maggior parte degli impiegati, è osservante del SatmarHasidic Jews: ecco perché il negozio resta chiuso il sabato e le consegne si fermano già a partire da venerdì sera.

In generale, ciò che non ci è piaciuto di New York è il nauseante odore di cibi per le strade, il fatto che sia un miscuglio di Europa (non ha una cultura propria in cui immergersi… tant’è vero che anche il nostro interesse nello shopping è stato molto basso) e la dispersività. Viceversa, abbiamo molto apprezzato la tolleranza, la diversità e la libertà che la caratterizza, nonché la sua grandiosità. Nel complesso, ci è sembrata una città molto suggestiva, un assaggio di America, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita!


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