Il ricevimento

I Giardini di Nausicaa

La nostra ricerca della location per il ricevimento di nozze partiva dal desiderio di fare una cena all’aperto e vicino al mare.Abbiamo fatto una selezione su internet dei ristoranti della zona che potevano soddisfare queste nostre necessità e abbiamo concentrato gli appuntamenti in un paio di weekend di trasferta in Calabria.

La scelta è ricaduta sulla sala ricevimenti del residence SoleMare a Capo Vaticano: i Giardini di Nausicaa. Ci ha colpito la bellezza della struttura e la disponibilità di una veranda che metteva assieme la volontà di stare all’aperto con la sicurezza di avere una copertura in caso di pioggia.

Nunzia, il nostro riferimento, è stata disponibilissima e ci è venuta incontro in tante esigenze: la personalizzazione del menu, la prenotazione degli alloggi anche solo per una notte, servizi aggiuntivi come le lanterne volanti.

Ma ci sono stati anche degli inconvenienti.

C’è stata un po’ di confusione nell’applicazione delle disposizioni che noi sposi avevamo dato. A due cugini che avevano avvisato soltanto la sera prima della propria presenza, nonostante avessimo prontamente contattato la struttura, il maître ha proposto di sedersi al tavolo con i fotografi, e i due ospiti, offesi, se ne sono andati: errore loro non esser venuti a parlare con noi, ma anche il maître avrebbe potuto consultarsi…

So dai miei ospiti che la gestione della logistica nel residence non è stata sempre impeccabile: qualcuno ha dovuto farsi cambiare la camera, qualcuno ha dovuto lottare per avere la culla, qualcuno si è lamentato per la non separazione tra bagno delle donne e bagno degli uomini al ristorante.

Il menu

Abbiamo chiesto alla sala ricevimenti di allestire aperitivo e antipasto a buffet, cosa che oggi – a distanza di anni – è la norma, ma all’epoca è stata frutto di ragionamenti. Abbiamo pensato che il buffet, oltre a essere decorativo, permette di mangiare le cose che si scelgono nella quantità che si vuole e in alcuni casi preparate al momento; se la disposizione delle isole è ben fatta, garantisce maggior dinamicità e convivialità senza troppe code. Come sempre, la scelta è stata molto apprezzata da una parte degli ospiti (soprattutto quelli del Nord, curiosi di assaggiare tante cose nuove), e criticata dall’altra (gli ospiti del Sud, più tradizionali e mediamente più anziani).

Aperitivo e antipasto decorativo Gran Buffet I Giardini di Nausicaa

Analcolico al nettare di frutta, Prosecco doc di Valdobbiadene

Verdurine in tempura, nuvolette di neonata, chele di granchio, fiori di zucca farciti, olive all'ascolana, sfiziose di riso, Parmigiano in bella vista, ciliegine di mozzarella, ricottine fresche profumate, quiche lorraine, tocchetti di salumi, cascata di San Daniele, gamberetti al cucchiaio in salsa rosa e glicene, vol-au-vent- misti, fantasmini bianchetto e zucchine, mitili al gratin, pecorino, pere e miele d’acacia ecc.

Isola del pane: panini integrali, al burro, al sesamo, al finocchietto; grissini; crostini e girelle

Per quanto riguarda la cena servita al tavolo, abbiamo scelto di non appesantirla con un doppio primo e un doppio secondo intervallati dal classico sorbetto, ma di offrire solamente tre portate. Per i primi, l’idea è stata quella di rappresentare le nostre regioni: Calabria e Piemonte. Dopo un aperitivo fuori dalla chiesa e un buffet al ristorante, le persone non arrivano certo a fine cena affamati! E invece, dai tradizionalissimi parenti calabresi ho ricevuto commenti sul fatto che l’aperitivo fuori dalla chiesa non è stato gustato perché si pensava potesse rovinare l’appetito, al buffet si è mangiato poco o nulla perché il self-service è antipatico, le porzioni di pasta e riso non erano abbastanza abbondanti e sarebbe stato meglio aggiungere un bel piatto di carne, perché i frutti di mare come secondo non saziano. Della serie: viviamo in un paese storicamente povero e in queste occasioni è importante ammortizzare il costo del matrimonio (perché c’è da dire che i regali al Sud sono sempre molto più generosi) mangiando il più possibile, serviti il più possibile, le cose tradizionalmente viste come piatti ricchi. Ogni buon proposito e accortezza nella cura del menu gettati al vento…  

Primi piatti
Filejuzzi con mitili, ‘nduja e pomodorini piccadilly scottati
Millerighe Principe di Piemonte (radicchio, speck e noci)

Secondi piatti
Gamberoni imperiali in citronette limone e menta
Sautè di cozze, vongole e cannolicchi
Verdurine di stagione grigliate

Buffet di frutta fresca di stagione
Bevande varie, Vino Cirò classico doc cantine Zito
Caffè e liquori nazionali ed esteri
Spumante Martini Prosecco doc di Valdobbiadene

Il Pasticcino

Per fare in modo che gli ospiti non dovessero attendere troppo prima di mangiare, abbiamo deciso di allestire un buffet all’uscita della chiesa. Questo buffet, che noi sposi non abbiamo quasi visto perché portati via dai fotografi, è stato fornito da Il Pasticcino, cui ci eravamo rivolti per i dolci ma che per fortuna si occupava di catering in generale.

Devo dire che non ho trovato sapori particolari rispetto ad altre pasticcerie locali, ma ci ha fornito un ottimo servizio a prezzi impensabili al Nord. Oltre ad aver preso qui i confetti e qualche vassoio di dolci e salati per il buffet a casa dei miei genitoriIl Pasticcino si è occupato del buffet di dolci al ristorante, compresa la torta nuziale. La sala ricevimenti ci ha infatti permesso di esternalizzare solo questo tipo di servizio. Il buffet di dolci è stato ricco oltre quanto richiesto:

mignon assortiti
mega profiterol
dolci senza glutine
crostata alla frutta e babà
cannoli riempiti al momento (di cui uno gigante per gli sposi)
macaron
crepes e waffel preparati al momento
zucchero filato
cascata di cioccolato fuso con frutta fresca
dessert al bicchiere
mousse e budini monoporzione
confettata
caramellata
degustazione di rum e sigari
degustazione di tartufi
mini coni da passeggio

A fine serata, la pasticceria ha preparato dei vassoi per portar via o regalare agli ospiti quanto avanzato. Anche per quanto riguarda il buffet di dolci, so che gli ospiti del Nord l’hanno trovato spettacolare, quelli del Sud invece eccessivo.

Per la torta nuziale abbiamo richiesto un design che richiamasse il colore tema; il cake-topper l’ha realizzato Leonardo col fimo: rappresentava noi sposi a praticare, in abito nuziale, i rispettivi sport (karate e pole dance).

Il Pasticcino dispone anche di auto d’epoca. Abbiamo usato il suo Maggiolone, che trovo romantico e semplice, per il mio arrivo in chiesa insieme a papà e damigella, e per il viaggio con Leonardo verso il ristorante. Grazie al fatto che era di proprietà del pasticcere, è stato anche economico.


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