Per allestire la cameretta dei miei bimbi, ho letto il libro “Qui abita un bambino” della pedagogista Annalisa Perino. Non ho realizzato un perfetto ambiente montessoriano, né uno stile da rivista, perché il nostro disegno non partiva da zero; l’idea è stata quella di riutilizzare mobili esistenti cercando di applicare laddove possibile gli spunti per adattare il contesto alle esigenze dei piccoli. Esigenze che cambiano continuamente, a dire il vero, per cui lo spazio è flessibile e sarà sicuramente oggetto di futuri aggiustamenti.

Appena entrati in camera, i bimbi hanno la possibilità di appendere i propri giubbotti a dei ganci colorati piazzati a un’altezza accessibile, che favorisca l’autonomia. Anche se non ha uno stile propriamente coerente, questo angolo è pieno di affetto: i ganci e il collage di foto arrivano dalla zia Romina, il metro della Disney è un regalo di Francesca, il suonatore in metallo ce l’hanno portato Antonio e Irene dall’America. Il gancetto centrale, il ciuchino di gomma, le gigantografie dei Minions: il giallo è un po’ il colore tema di questa stanza.

E’ per questo che abbiamo dipinto così la trave d’acciaio inserita come rinforzo: volevamo distinguerla in maniera netta dalle travi originali in legno; il nome “Carola” appoggiato dentro è l’interno di un porta-confetti in polistirolo. Gli armadi a scala sono quelli che prima usavamo in camera da letto; non mi piacciono particolarmente né per il colore né per le maniglie, ma per il momento in cameretta vanno bene. Al primo c’è appeso il metro regalato dalla nonna Carla, al secondo il bersaglio regalato dalle amiche Paola e Angela. Non ho usato questi armadi per appendere i vestiti dei bimbi, bensì per contenere i loro giochi (in basso) e archiviare materiale non utilizzato spesso (in alto).

Molte delle soluzioni per organizzare lo spazio le ho trovate da IKEA.
Nelle custodie SKUBB (primo armadio in alto) ho riposto i vestiti ormai piccoli; prima o poi dovrò regalarli o conservarli altrove, per ora la maggior parte è di Edoardo e la tengo lì per Carola.
Di contenitori SAMLA (primo e terzo armadio) ne ho presi di ogni misura perché li trovo comodissimi per ritirare i giochi per tipologia (costruzioni, macchinine, personaggi,…) stimolando anche nei bambini l’attitudine alla classificazione e al riordino. Tenere i giochi in scatole con coperchio – anziché tutti insieme in un cestone o sparsi a vista – aiuta a passare il messaggio che ogni attività ha un’inizio, una durata e una fine, e prima di aprire una nuova scatola è importante ritirare quella precedente. Il fatto che siano trasparenti, poi, lascia tutto “a portata di occhio”.
Un’altra soluzione di cui sono molto soddisfatta è quella di utilizzare dei ripiani scorrevoli e poco distanziati (secondo armadio) per ritirare i puzzle; si tratta di giochi che spesso vengono ammucchiati (soprattutto quando privi di scatola) causando la perdita di qualche pezzo, invece in questo modo si possono conservare isolati senza occupare troppo spazio e sono tutti facilmente raggiungibili.
Nella parte alta dell’armadio centrale ho riposto disegni e lavoretti di asilo e scuola: li teniamo esposti per un po’, poi man mano archiviamo in raccoglitori e scatole in modo che siano custoditi e tirati fuori quando abbiamo voglia di rivederli… credo che la collezione crescerà molto negli anni a venire!
Nella parte bassa degli armadi ho ritirato i giochi più voluminosi e “da piccoli”: Carola, una volta aperte le ante, può così scegliere autonomamente quello che le interessa in quel momento.
L’armadio più basso è praticamente tutto gestibile per un quattrenne come Edoardo, che accede facilmente al piano dei giochi di società, a quello dei mezzi di trasporto, alle varie scatole di costruzioni e piste.

La parete sotto il VELUX l’abbiamo dedicata alla zona disegno.
Quando ero piccola io (e alcuni lo fanno ancora) si allestivano le camerette così per come sarebbero state usate anni e anni dopo… invece è così importante avere delle scrivanie e delle sedie a misura di bambino!
Da lì Edoardo (e ormai anche Carola, perché si arrampica!) ha a portata di mano una serie di accessori che abbiamo sistemato su un pannello SKÅDIS di IKEA; è una soluzione molto versatile perché vi sono vari componenti disponibili a seconda delle esigenze: contenitori con coperchio e senza, ganci, porta-quaderni, pinze.
Abbiamo poi fissato una mensola dove sono sistemate delle scatole aperte che ho fatto realizzare a Leonardo in legno: le usiamo per tenere una risma di carta per disegnare (spesso fogli di recupero), i disegni di Edoardo (periodicamente poi svuoto e archivio) e accessori vari (walkie tolkie, timbrini,…).
Accanto alla scrivania, c’è la lavagna regalata dalla zia Romina (un lato ha la superficie nera per i gessetti, l’altro ha la superficie bianca per pennarelli e magneti). Il Brico’Kids è invece un regalo dei nonni materni.

Ho scelto di sistemare i vestiti dei bambini negli armadi e cassetti più bassi. Edoardo, ad esempio, ama scegliere da solo le mutande dopo essersi lavato! Ognuno ha il suo: lui personalizzato con le lettere in legno della Trudy, lei con il fiocco nascita realizzato dalla cuginetta. Le mensole sono le FLISAT di IKEA, al momento riempite con i peluche. I mobili a quest’altezza sono una comoda base d’appoggio per i giochi più voluminosi. Completano la “zona vestizione” uno specchio e una sedia ad altezza bambino.

Per organizzare i vestiti dei bambini, ho acquistato delle grucce bianche in legno di dimensioni ridotte. Ho trovato utili poi dei divisori in plastica da attaccare al bastone per segnare (un po’ come nei negozi) la taglia, e dividere le cose appese di conseguenza; soprattutto da piccolissimi, infatti, è facile che arrivino tanti vestiti (nuovi o usati) in regalo, delle taglie più svariate: le cose da utilizzare nel periodo in corso o nei periodi immediatamente successivi le tengo qui, il resto è archiviato nelle custodie. Le cose che non vanno appese, ma piegate, le ho riposte o nei cassetti o nei porta-tutto SKUBB di IKEA che avevo già in casa. Alla base degli armadi ci sono poi anche dei contenitori con divisori per riporre sciarpe e cappelli.

La parte che prediligo in assoluto della cameretta è l’angolo lettura. Abbiamo predisposto un divanetto, una realizzazione di Leonardo inizialmente adibita a side-bed e culla trasportabile (la sponda frontale si solleva), che ora ha trovato nuova vita; oppure leggiamo seduti sul tappetone coi numeri regalato dalla zia Romina. I libri per bimbi piccolissimi sono nella libreria a vista che io ho disegnato e Leonardo ha costruito: in questo modo anche Carola vi accede. Gli altri sono invece sulle due mensole che ho fatto mettere a Leonardo dentro la nicchia: amiamo molto i libri e credo che nei prossimi anni sarà necessario dedicarvi ancora più spazio. Ho preso una cornice gialla come gli altri dettagli della camera per inserire, cambiandoli nel tempo, alcuni inserti della rivista UPPA che adoro per contenuti e grafica.


Abbiamo discusso a lungo se fosse meglio allestire due letti bassi o un letto a castello. Alla fine abbiamo preferito massimizzare la superficie di gioco, almeno per i primi anni. Una volta deciso per il letto a castello, ho pensato di prenderne uno con un design snello e chiaro, ma dei cugini ce ne hanno proposto uno che non usavano più e sarebbe stato un peccato non sfruttarlo; anche perché i bambini per ora dormono ancora in camera con noi… Abbiamo abbassato il letto sotto, come suggerisce il metodo Montessori, rinunciando ai cassettoni.
E abbiamo approfittato della struttura “piena” per sfruttare i due lati come fossero pareti. Sulla parte meno visibile abbiamo appeso gli zainetti e collocato una mensola che contiene i ricordi di Edoardo e Carola piccolissimi (giornali del giorno di nascita, scatole con il loro biglietti di auguri, album…).

Sull’altra, in maniera simmetrica, c’è una mensola con foto e fiocchi nascita dei bambini, e sotto vi è appeso il calendario magnetico – regalo dei nonni – con cui Edoardo sta familiarizzando con il concetto di tempo e l’organizzazione delle attività giornaliere.
In foto è anche visibile il ritratto di Edoardo che la zia Romina ha fatto realizzare per lui in occasione del Battesimo.
Il tappeto scelto per rendere più confortevole lo spazio centrale destinato al gioco è il modello “Donna” di Benuta, 200 cm x 200 cm di dimensione, ovviamente giallo.
Il puff, dello stesso colore, l’abbiamo acquistato su Amazon vuoto per riempirlo di… peluche! E’ un’idea che ho preso da un gruppo di mamme su Facebook: i peluche sono infatti moltissimi e spesso poco utilizzati; in questo modo trovano il loro spazio senza riempire gli armadi, sono morbidi abbastanza da potercisi stravaccare e possono essere tirati fuori all’occorrenza.
L’organizzazione della cameretta sarà in continuo divenire, ma per il momento abbiamo trovato un equilibrio che permette ai bambini di muoversi in sicurezza e autonomia, e a tutta la famiglia di gestire il riordino con delle regole chiare e condivise su cosa va dove.
Live di UPPA su come organizzare efficacemente la cameretta e i giochi dei bambini:
Galleria di foto dei lavori in corso:










